Applausi all’organista Oliviero De Zordo per il concerto
a Cibiana di Cadore.
Tra le valli montane venete il Cadore può vantare la più
alta concentrazione di organi storici di notevole pregio, con la presenza di
strumenti di costruttori del calibro di Callido, Dacci, Nachini e Tesia, solo
per citare i più antichi.
Per questo motivo da ben ventitré anni si tiene una
prestigiosa rassegna intitolata Organi
Storici in Cadore, promossa dalla Magnifica Comunità di Cadore, con la
qualificata direzione artistica di Renzo Bortolot.
Anche Cibiana, paese noto
soprattutto per i «murales», ha nella chiesa parrocchiale di S. Lorenzo il suo
il suo strumento storico, con un interessante organo del 1898 della ditta Carlo
Aletti di Monza.
Chi poteva essere più adatto a suonarlo di Oliviero De Zordo,
pianista, organista e compositore originario proprio di Cibiana, anche se vive
da molti anni a Padova, dove ha tra l’altro insegnato discipline compositive in qualità di docente di ruolo al Conservatorio Cesare
Pollini.
Il 12 agosto 2016 De Zordo, al «suo» organo, ha offerto al numeroso
pubblico un programma ricco e interessante, che spaziava dalla letteratura
rinascimentale e del primo Barocco a composizioni e improvvisazioni proprie,
passando per alcuni fondamentali autori del Settecento come Johann Sebastian
Bach, Antonio Vivaldi e François Couperin.
L’organo Aletti della chiesa di S.
Lorenzo, dopo molti anni di abbandono, è tornato a essere utilizzabile in
concerti pubblici grazie alle cure di Francesco Zane, che ha operato il
necessario intervento di manutenzione e pulitura.
All’organista De Zordo si è
aggiunta la flautista Sara Pozzato nel Concerto La Notte di Vivaldi (trascrizione per organo e flauto dello stesso De Zordo) e in un richiestissimo bis con la celebre
«Badinerie» dalla suite in si minore di Bach.
Dal canto suo De Zordo ha
eseguito con notevole padronanza stilistica i diversi autori in programma,
sottolineando il carattere di ogni brano con l’impiego dei registri dell’organo
più appropriati, facendo quindi apprezzare il timbro particolarmente dolce
dello strumento di Aletti.
Ha inoltre sorpreso piacevolmente l’inconsueta
improvvisazione su famosi temi d’opera nello stile ottocentesco. Da segnalare
ancora la simpatica e arguta improvvisazione di De Zordo su musiche di autori o
su stati emotivi proposti dal pubblico stesso.
Giovanni
Toffano
"Ringrazio Giovanni per la Sua competenza e per quanto ha scritto, e Michele Silvestrin per la presentazione del programma"